Giir di mont
Premana, 27 Luglio 2014

Che dire? Meglio partire dalla fine e raccontare di un Davide avvolto nel suo k-way a presidiare la spina della birra (chiuderà a quota 5 medie), o dall’inizio, con il riscaldamento insieme ad un caricatissimo Moreno alla caccia della sua ennesima super prestazione nella gara lunga? O forse dall’ennesimo spettacolare w-end di fine luglio in quel di Premana…



Sabato pomeriggio piove sul paese incastonato nell’alta Valvarrone, ma la vita ferve frenetica attorno ai mille preparativi perché tutta la macchina organizzativa sia oliata a dovere e giri alla perfezione. In paese ci sono già tantissimi runners, che imbacuccati e sotto l’ombrello raggiungono il Barin per il ritiro pettorale. Io tra loro…Mi sono scelto moglie Premanese e suoceri con appartamento su via Roma, proprio nell’ultimo tratto della passerella d’arrivo, cosa si può desiderare di più?

Alle 21 in piazza la presentazione dei top runner, ma fa freddo ed il cielo è ancora plumbeo. Le discese saranno infide domani, ma il meteo chiama bello, quindi tutti col morale alto, dato anche che sicuramente non si ripeterà il caldo assurdo dello scorso anno.

Ed infatti la mattina ci accoglie con cielo terso ed aria frizzantina…ti fa venir voglia di scendere e correre, senza nemmeno aspettare lo start! Start che arriva puntuale alle 7.50 per noi della corta e ci proietta, cuore in gola, sulla discesa iniziale a sgranare il gruppo. Con le pulsazioni già a mille mi fiondo sull’infido sentiero verso il ponte di Giabbio, da dove imposto subito un buon ritmo che mi porterà a tallonare Pietro fino all’Alpe Rasga, dove giungo 1’ 30” sotto il mio personal best.

Da qui inizia il mio tratto preferito di questa gara, salitella, salitona,discesa, ancora salitona e gran passaggio in mezzo all’Alpe Premaniga, con Pietro davanti a me di pochi metri. Mi sento davvero bene, sciolto nel salire, anche se il maledetto achilleo continua a darmi noia, così come le mie fide XT Hornet che, dopo l’acqua e il fango del Rally di Tartano, non sono più loro. Ma oggi non è tempo di pensarci…da domani, quando faticherò a deambulare, forse.

In quello che mi sembra un attimo sono a Solino, ma di Pietro non c’è più ombra. Nonostante abbia corso bene questo bel tratto di saliscendi, lui forse ne ha avuto un po’ più di me ed ha allungato. Pace, ristoro e giù in picchiata verso l’Alpe Piancalada, seguendo un sentiero che mi piace particolarmente: nessuna pietra scivolosa, ma solo un bel terreno morbido che ben si addice alla mia suola tassellata.

Sulla successiva salita scorgo finalmente Pietro, non troppo avanti, che appena mi vede mi incita dall’alto: dai Massi non mollare! No no, stai certo che con tutti i guai che ho avuto quest’anno non butterò via di certo quella che fino ad ora mi sembra un’ottima gara! E infatti sul traverso verso Deleguaggio, a mio parere il tratto più bello di tutta la corsa, lascio andare le gambe e mi metto alla testa dei 2 runners che avevo precedentemente superato in salita. Con loro effettuiamo una bella serie di sorpassi e ci presentiamo compatti sull’ultima discesa verso l’alpe, dove ci accoglie un gelido vento, contrastato soltanto dal solito calore degli alpigiani premanesi.

Guardo il crono: 1h 54’ 45’, un altro bel minuto e 20” sotto il tempo dello scorso anno. Ora mi basta solo tenere in discesa. Più facile a dirsi però…scendere da Deleguaggio è sempre stato un po’ il mio tallone d’Achille, ed i miei tempi comparati con tanti altri atleti della mia caratura lo dimostrano. In più oggi è tutto bagnato, fangoso…e la caviglia inizia subito a farsi sentire. Tanto basta per mettermi in “safety mode”, e tirare davvero solo nei tratti più facili e sicuri.

Giungo così in fondo alla discesa con ancora qualche energia da spendere, e ho dietro di me un Altitude runner che mi mette pressione. Proprio negli ultimi metri di tratto cementato prima dello strappo in asfalto finale, decidiamo un sorpasso a ventaglio sullo sventurato dinnanzi a noi: io a destra, lui a sinistra, e ci presentiamo appaiati alla salita.

Sfruttando l’abbrivio il runner va, ma in pochi metri prendo il ritmo e lo tallono. Giunti sotto al parcheggio multipiano, proprio all’imbocco del rettilineo finale lo svernicio, e inizio a premere sull’acceleratore. Giungo a poche decine di metri dal traguardo e vedo mia moglie che mi viene incontro chiedendomi se non avevo visto la mia piccolina che era in mezzo alla strada ad aspettarmi per farsi prendere in braccio…vergogna di padre…ma sono in bagarre e per nulla al mondo arriverò dietro all’Altitude runner.

Accelero ancora, una progressione notevole devo dire, e taglio il traguardo in 2h 26’ 12”, 2” davanti al compagno di sprint, e quasi 2’ sotto al tempo dello scorso anno. Come da previsioni ho perso qualcosa in discesa, ma almeno sono arrivato tutto intero!

Aquila SEC al traguardo già nutrita: Davide splendido 13esimo in 2h, Felice 26esimo in 2h 10’, Luca 50esimo in 2h 17’, Pietro 77esimo in 2h 23’, Max 85esimo in 2h 26’, Dante 130esimo in 2h 36’, Alessandro 186esimo in 2h 50’.


Dopo qualche sana birretta, ed una doccia corroborante, tutti sul traguardo a trepidare in attesa del capitano sulla lunga…che si presenta puntuale, in 3h 55’, con uno splendido 27esimo posto che lo proietta a pieno e meritato titolo nel gotha del top running. E per un Fabrizio purtroppo ritirato a causa del mal di schiena dopo una ventina di km, ecco spuntare dopo 5h 56’ un fresco Federico che migliora di una decina di minuti il suo tempo dello scorso anno.

Che dire, ancora una volta la bandiera SEC sventola orgogliosa in quel di Premana!

Nota per la cronaca: la personale gara di Davide con le birrette terminerà con un’altra lattina a pranzo, ed una media conclusiva durante le premiazioni…chapeau!


Massimiliano