Sky del Canto
25/03/2018
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Maggio 2016 – 25 Marzo 2018, 22 mesi dall'ultima volta che mi sono presentato
ai nastri di partenza di una competizione con del giustificato agonismo
addosso. Nel mezzo un problema di salute la cui cura si è rivelata più dannosa
del male stesso, ed un ginocchio che si è voluto unire alle danze per non
essere da meno. Poi la ripresa, le gambe che non girano, i kg di troppo…le
caviglie che fanno male in discesa ad ogni passo, le tibie che bruciano dopo
ogni allenamento…il dover ricorrere alla palestra, dove i più camminano sul
tapis scrivendo al cellulare, mentre tu goccioli come un Calippo squagliato
facendo a gara di calorie consumate nei 20 minuti sull'ellittica.
Ma
poi, quando al km 18 sulla tua salita preferita, scorgi davanti a te la divisa
SEV di una vecchia signora volpe della corsa in montagna che arranca, e la
passi agile beh…di colpo è tutto alle spalle. Poi importa poco se l’ultima
discesa la corri sulle uova, con i crampi che puntano e tu che pensi: “sbaglio
un passo e sono per terra”, arrivi finalmente sull'asfalto e appena poggi il
destro, il maledetto parte….e giù santi anche se è la domenica delle Palme.
Tutto alla fine è racchiuso in quei 2 minuti scarsi con i quali hai
abbassato il tempo del 2015, l’anno delle 18 gare, dei tempi migliorati, del
Giir di Mont…
Si
affollano nella mente le istantanee della gara, situazioni, momenti,
gesti…profumi e rumori che mancavano da una vita, lo speaker che legge il tuo
nome! E sotto l’immancabile doccia gelata, in mezzo a quelli che consideri
amici solo perché conosci i loro nomi scritti in una classifica, e che ti tocca
vedere nudi ogni santa volta, ripensi al panino col wurstel ripieno di salsa
che hai accuratamente riposto nella borsa, perché il primo morso dopo l’arrivo
ti ha quasi fatto vomitare. Te lo gusterai soddisfatto, seduto sul muretto a
guardare gli ultimi arrivi, con le piante dei piedi dolenti e i polpacci in
fiamme, perché in fondo, è proprio la semplicità ciò che ancora
contraddistingue questo nostro sport.