Cantù 2016 Max

Cross Brianzolo - 1a prova - Cantù


Arriva gennaio ed è tempo di nuove esperienze corsaiole. Quest'anno ho deciso di cimentarmi nelle cross, e di abbracciare la grande famiglia dei pazzi delle campestri. 

Il ritrovo è al pub, nell'unico giorno della settimana in cui nebbia, pioggia e freddo la fanno da padrone. Al parcheggio mi aspettano gli specialisti della velocità: Gallo, Davide e Felice scalpitano. io e Ale (anche lui neofita), siamo dubbiosi.

Giunti in loco si respira aria di competizione fin da subito: la scelta della posizione per piazzare il gazebo (gentilmente fornito da Daniele, che nel frattempo si è aggregato) è fondamentale, non troppo a ridosso della linea di partenza, ma nemmeno troppo lontano dal circus.

Piazzato il salvifico riparo, è tempo di saggiare il terreno di gara. Tre passi e ho già i piedi fradi e il fango appiccicato alla suola a mo di saponetta. D'altra parte che ti aspetti se, da vero montanaro del mese di gennaio, ti presenti con le scarpe da trail buche, e con la suola finita dalla stagione precedente?

Alle 14.30 è tempo della prima batteria, ed un Gallo più bello che mai scalpita sulla linea di partenza. Al via il branco di gazzelle delle batterie MM50/60/65 e oltre (??), si lancia compatto sulla prima curva a 180°. Li guardo e penso che questi uomini di mezz'età devono essere dei matti veri a rischiare polpacci e caviglie a gennaio su un terreno così, quando il 90% dei loro coetanei a quest'ora sta beatamente ronfando sul sofà dopo il luculliano pranzo del sabato.

Ma tant'è, e la gara finisce in un lampo, con il buon Gallo che, non troppo in forma dice lui, conclude i 6 km in 3' 56", in 16esima posizione (14esimo di categoria).

Passate le gare dei bimbi, quelle di donne e ragazze, e dei cadetti, è tempo della categoria MM40/45 nella quale Felice e Daniele si sfideranno nel fango come sensuali lottatrici hard del peggior bordello di Caracas. Felice è caricato a molla e l'esito è abbastanza scontato: gara chiusa in 3' 58" di media, mentre Daniele, che all'ultima curva tradito dalle sue scarpe chiodate nuove si esibisce nella più classica scivolata nella melma, chiude con un onesto 4' 07" che lo fa sembrare un marziano ai miei occhi.

Finalmente, alle 16.30, giunge l'ora dell'esordio: dopo 20 minuti di riscaldamento nei quali non sono minimamente riuscito a scongelare piedi e mani, mi ritrovo con Ale sulla linea di partenza. Di fianco a me nell'ordine: Maggi, Bonanomi, Rocca e Montanari, cominciamo bene.

Niente countdown ma solo sparo. Ginocchia alte e via, sparo credo sui 3'/km, mentre tutti mi sfilano. Confermo: sono dei pazzi, mai visto una partenza del genere in nessuna gara. Tento di tenere un ritmo da centro classifica ma ci riesco solo per un giro. All'inizio del secondo vorrei già soltanto morire, mentre con Ale iniziamo un buffo teatrino del sorpasso e controsorpasso, che ci porterà soltanto ad essere pian piano sfilati da tutti, riuscendo a tenere dietro soltanto 7 cristiani, gli ultimi due dei quali viaggiavano alla penosa media di oltre 5' 20".

Vivo il rettilineo finale come una liberazione, anche se, se mi avessere sparato ad un tibia a metà del terzo giro, sarei comunque caduto col sorriso, per niente motivato a finire una gara del genere.

Taglio comunque il traguardo e vengo accolto da un Gallo sbeffeggiante, e da Ale in preda ai conati di vomito. Tempo di un the veloce, due biscotti, e c'è da cambiarsi e smontare il gazebo, mentre la giuria sta già premiando i primi 3 delle ultime due batterie. Nulla da dire, qui le cose sono rapide e schiette, e tra l'altro è già quasi buio.

Me ne torno a casa con un'esperienza nuova, forte, e divertente, anche se solo a tratti. Conoscevo i miei tempi e sapevo dove sarei arrivato ma, sinceramente, non credevo ad un livello di competizione così alto e soprattutto di fare una fatica così grande.

L'appuntamento è adesso per il prossimo sabato a Briosco dove, a detta di Davide, il percorso "magari ti piace di più, visto che è più muscolare!"


Massimiliano